Ue l’Atlantico sembra più largo
Trump ha in testa un obiettivo molto chiaro. Capace di intercettare il malessere dell’America profonda, è stato eletto per alleviare i concittadini del fardello imperiale. Prostrata dagli inevitabili oneri connessi al proprio status, la pancia del Paese pretende di scaricare sugli altri il peso della primazia globale. E il presidente ne persegue coerentemente le istanze, nonostante i limiti previsti dal sistema istituzionale. Specie in campo commerciale. Qui la Casa Bianca intende obbligare antagonisti e alleati a pagare maggiormente la partecipazione al sistema statunitense, attraverso l’applicazione di dazi alle importazioni. Come nell’attuale scontro con le nazioni europee, inizialmente scambiato per esclusivo assalto alla Cina, espresso attraverso misure contro l’importazione di acciaio e alluminio, e destinato a informare le relazioni atlantiche assai a lungo. Velleitario tentativo di ridurre il deficit commerciale della piumini moncler superpotenza e rilanciare la manifattura nazionale, la manovra in corso non potrà modificare il sistema internazionale, né il tributario legame esistente tra Vecchio e Nuovo mondo. Ma costringerà le cancellerie europee ad accogliere le rimostranze statunitensi. Anziché condurli in uno stato di nichilista serenità, la condizione di superpotenza grava dolorosamente sui cittadini che realizzarono l’impresa.
Lo stato di perenne belligeranza e la necessità di capovolgere i dettami economici scatenano notevoli sconvolgimenti nella nazione che ha germinato l’impero. Con lo scopo di consolidare la propria supremazia e difendersi (anche preventivamente) dai rivali, ogni egemone si mantiene costantemente in guerra, con gli effetti collaterali che questo provoca sulle masse inviate in armi in giro per il pianeta. Non solo. Il perno del sistema ha fisiologica necessità di importare enormi quantità di merci, con l’obiettivo di generare dipendenza tra sé e le altre nazioni. Il monumentale acquisto di prodotti provenienti dall’estero puntella il legame esistente tra l’egemone e i suoi interlocutori, sostanziato dai benefici economici che può offrire l’accesso al principale mercato del pianeta, e moncler outlet serravalle trasforma la moneta nazionale nella più rilevante del pianeta, giacché materialmente consegnata nelle mani dei venditori stranieri, da quel momento obbligati a difenderne il valore. Così il deficit commerciale che ne consegue, ritenuto fenomeno esiziale dalla scienza economica, sì tramuta in un proposito scientificamente perseguito dall’egemone per corroborare se stesso.[[(article) Quanto rischiano di costarci i dazi di Donald Trump]]Nel corso degli anni il saldo negativo della bilancia commerciale americana ha continuato a crescere inesorabilmente, fino a toccare l’attuale picco di 504 miliardi di dollari. Abbastanza per condurre all’elezione di Trump e poi indurlo ad adottare misure eminentemente protezionistiche. Dazi sull’importazione di acciaio e alluminio, rispettivamente del 25 per cento e del 10 per cento, entrati in vigore lo scorso 23 marzo. Benché largamente scambiati per anti cinesi la Repubblica Popolare è moncler bambino saldi appena il decimo esportatore di acciaio Oltreoceano si tratta di provvedimenti pensati per colpire soprattutto i principali alleati della superpotenza, che nell’interpretazione presidenziale beneficiano dell’appartenenza al sistema statunitense senza contribuirne al mantenimento. Dal Brasile alla Corea del Sud, rispettivamente secondo e terzo esportatore di acciaio verso gli Stati Uniti; dal Giappone alla Germania, settimo e ottavo fornitore di acciaio; piumini moncler saldi dagli Emirati Arabi all’Italia, quarto e 15esimo paese esportatore moncler saldi di alluminio.
Temporaneamente esentati outlet moncler Messico e Canada, con cui l’amministrazione Trump sta negoziando una revisione del trattato di libero scambio per il Nord America (Nafta), gli Stati membri dell’Unione Europea costituiscono il 21 per cento delle importazioni statunitensi di acciaio e l’11 per cento di alluminio. Più di qualsiasi altro soggetto internazionale. Agli obiettivi commerciali moncler outlet trebaseleghe si uniscono spontaneamente quelli strategici e la Casa Bianca vuole imporre ai suoi interlocutori una maggiore partecipazione alla Difesa comune, anzitutto in ambito Nato. Come sottolineato dallo stesso Trump al momento dell’annuncio dei dazi, quando ha segnalato che potrebbero ottenere sconti quei paesi che stanzieranno cifre maggiori per la loro spesa bellica.
In formula: Washington chiede ai moncler outlet suoi satelliti di assumersi parte degli oneri legati alla manutenzione dell’impero e di contribuire al maggior benessere della propria popolazione. Così suona alquanto bizzarra la moncler uomo richiesta di annullare il provvedimento da parte del commissario europeo per il Commercio, Cecilia Malmstrm, perché l’Unione Europea è alleata degli Stati Uniti. Ragionamento che dimostra una mancata comprensione della tattica trumpiana, poiché le nazioni europee sono finite nel mirino presidenziale proprio in quanto alleate e il legame atlantico non può essere al contempo innesco dell’offensiva e motivazione per arrestarla.
questa la principale differenza tra l’approccio di Trump e quello condiviso da Bush figlio e Barack Obama che imposero sanzioni simili sui moncler outlet online shop metalli importati dagli Stati Uniti, ma si concentrarono sugli antagonisti della superpotenza.
Nei prossimi mesi la svolta protezionistica non potrà azzerare il deficit commerciale moncleroutlet-i americano, né condurre ad una dimissione dell’impero. Eppure costringerà le moncler outlet online uomo nazioni europee, al netto di qualsiasi rappresaglia, ad accettare la mossa della superpotenza, accontentandosi di ridurne i piumini moncler outlet danni. Come già capitato nel recente passato, proprio a causa dell’interdipendenza voluta dagli americani, l’applicazione unilaterale dei dazi ha conseguenze negative tanto sulla nazione che li applica quanto piumini moncler scontatissimi su coloro che li subiscono. Considerando i legami riguardanti le integrate catene del valore e la componentistica, è pressoché impossibile schermarsi dagli effetti che si verificano in regioni connesse con il centro del sistema produttivo. Sicché, nel migliore dei casi, gli Stati Uniti registreranno sul piano commerciale soltanto un parziale giovamento. Oppure sperimenteranno addirittura uno svantaggio netto. Ma una nazione imperiale pone sempre i suoi interessi strategici al di sopra di quelli economici ed è strutturalmente disposta ad affrontare notevoli privazioni per perseguire la propria politica estera. Condizione che consentirà all’America di superare qualsiasi contraccolpo economico causato dall’eventuale risposta degli europei. A partire da possibili controdazi.
La superpotenza, in sintonia con il proprio status di egemone, esporta appena il piumini moncler uomo 12 per cento del suo pil, contro il 46 per cento della Germania, il 30 per cento della Francia, il 28 per cento del Regno Unito. Iato che rende l’America strutturalmente meno vulnerabile alle decisioni altrui, meno dipendente dall’esterno per la propria crescita, e che le permette di attraversare con maggiore facilità le crisi. Inoltre, talassocrazia per eccellenza, Washington controlla le rotte marittime globali, sulle quali viaggia il 90 per cento delle merci globali e non ha mai subito moncler saldi outlet un cambio di regime. Ne deriva la possibilità di sostenere un colossale debito pubblico, nella consapevolezza di non doverlo ripagare e continuando a prendere in prestito notevoli quantità di denaro dal resto del mondo.
Così, nel caso in cui i prezzi dei beni prodotti con acciaio e alluminio dovessero salire, anche per le contromisure adottate dall’Europa, gli Stati Uniti supplirebbero al rincaro con una nuova, massiccia iniezione di liquidità nel proprio sistema. Infine, gli americani sono moncler donna abituati a ragionare geopoliticamente, a valutare la loro esistenza in termini di potenza e influenza. A differenza delle nazioni europee, specie moncler bambino outlet di Germania e Italia, gli Stati Uniti non hanno nell’economia l’obiettivo finale della loro esistenza. Piuttosto realizzano il proprio compimento nei successi di natura strategica, nel mantenimento dello status egemonico. Qui la gloria è ancora moneta sonante da offrire ai cittadini in cambio degli sforzi sostenuti per la nazione. Certo, il peggioramento delle condizioni sociali genera la rabbia della popolazione, come dimostrato dell’elezione di Trump, ma può essere agilmente superato attraverso l’affermazione strategica. moncler outlet Mentre le nazioni europee non possono sopravvivere allo scadimento perfino parziale del loro benessere. Nel vecchio continente, che da tempo vive in condizione post storica e che ha nel mero avanzamento economico la propria ragione di vita, moncler saldi uomo qualsiasi invertirsi della crescita causa il cronico dilaniarsi della società.